lunedì 9 luglio 2012

L'odore del sangue

L'estate 2012 si presenta rovente grazie alla trilogia "50 sfumature di grigio" che diventano nero e rosso rispettivamente nella seconda e terza parte. Un successo planetario che ha per protagonista un miliardario super-figo e una verginella sottomessa. E' divertente leggere che sociologi, intellettuali di vario tipo e esperti del sadomaso si interessino a conoscere i motivi di tale successo. Il marchese De Sade potrebbe rispondere che l'erotico è intrigante da leggere e in molti casi divertente da scrivere.
Nel caso di 50 sfumature ...la curiosità è determinata da una storia d'amore con tanto di principe azzurro. La differenza sta tutta in manette bondage e frustini. Accarezza la fantasia sessuale di ogni donna, che nella realtà  se vedesse il compagno arrivare a casa con armeggi del tipo lo caccerebbe a calci nel sedere fingendo un pudico imbarazzo...che ipocrite, le donne!
Io sono una scrittrice di erotico e anche se Elodie è l'antitesi della sottomissione femminile almeno per ciò che riguarda la psicologia del personaggio ( l'eros è un gioco di ruoli) devo la mia conoscenza teorica alla lettura di libri "erotici" nei quali la donzella si sottomette all'uomo. 
L'odore del sangue è un romanzo di Goffredo Parise che scrisse nel 1979 mentre era in convalescenza per un attacco di cuore. Il romanzo rimase nel cassetto fino al 1986 quando resosi conto che la sua vita stava per spegnersi lo rivalutò. Dopo qualche giorno fu ricoverato e morì da lì a breve.
Silvia e Carlo sono una coppia borghese. Lui è un medico che di fatto ha abbandonato la moglie per una ragazza con la quale convive in campagna. Silvia conduce la sua vita solitaria a Roma. Il rapporto "platonico" della coppia è legato a  lunghe telefonate. Carlo intuisce che qualcosa è cambiato nella vita di Silvia, c'è un nuovo amore, un amore diverso e intenso che può minare il loro rapporto. E' un ragazzo, un bulletto di destra, che trascina Silvia in un vortice di sesso e degrado. Carlo sente più insistente l'odore della gelosia, che associa a quello del sangue delle sale operatorie. Un odore dolce e infestante che gli devasta l'anima. Combattuto tra la gelosia e la razionalità non fa nulla per sottrarre Silvia all'autodistruzione. Ascolta le confessioni telefoniche di lei, sente il pericolo, lo fiuta, e si allontana.
Silvia non è più sottomessa a lui, Silvia dalle lunghe gambe e il corpo sodo, malgrado l'età, Silvia dal sesso nascosto; Silvia che immagina chinata in ginocchio sul divano accogliendolo con una fellatio mentre l'amante guarda la tivù. Silvia non è più sua. Quali sono le ragioni che spingono una donna intelligente, per bene a diventare l'oggetto sessuale e il nemico culturale di un ragazzino antiborghese? E' un gioco perverso che la spinge a godere con tanti ragazzi messi in fila con i pantaloni abbassati come in uno stupro di gruppo? O a prostituirsi come una puttana nella periferia di Roma? Lei è felice perché il suo amante gode della sua umiliazione.
Carlo dice: "Non si seppe chi aveva ucciso Silvia e io sapevo però che il vero mandante ero io stesso"
L'eros della narrazione è denso come il sangue e si avverte la scrittura di getto di un autore che sente il peso della malattia personale e sociale.

L'odore del sangue è anche un film con Michele Placido e Fanny Ardant