giovedì 8 aprile 2010

L'orizzonte degli eventi

La osservò dallo spigolo della porta, era assorta al computer e passava le mani nervosa sui capelli. Vide irrigidire le spalle, segno che aveva avvertito la sua presenza.

"Doc? Che cosa fai qui di sabato" uscì allo scoperto.

Lei si girò lentamente a guardarlo, gli sorrise e alzò la mano con fare noncurante.
"Questa notte ho avuto un'illuminazione e non potevo aspettare fino a lunedì. Tu? Cosa fai qui?" rigirò la domanda.

"Un'altra volta? Il venerdì notte è magico per te!".

"Forse. Stavolta, però, non ti ho chiesto di venire...". L'occhiata che gli lanciò fu esaustiva.

"Ho dimenticato la chiavetta usb".

"Eri piuttosto distratto ieri sera". Un sorriso compiaciuto illuminò il volto di lui e causò uno sconvolgimento in lei. Si intimò l'autocontrollo. Tuttavia era difficile mentre le palline da geisha rispondevano alle involontarie contrazioni del suo corpo. "Sembri compiaciuto".

"Lo sono. Ieri ho fermato il gatto di Schrödinger".

"Hai tradito Daniela?" chiese trattenendo la rabbia.

"Tradito? Nessun coinvolgimento solo sesso. E' tanto difficile da capire" disse con rabbia.

Lei gli girò le spalle con freddezza.

"Scusami, è solo colpa mia. Non avrei dovuto parlarti di questo. Il nostro rapporto è solo professionale".

"Lo è, tuttavia dopo due anni credo sia normale considerarsi amici. Scusami tu, non sono affari miei" tagliò corto. Si sorrisero.

"A che cosa stai lavorando?".

"Ho pensato che tutto l'approccio che abbiamo seguito finora sia sbagliato. Abbiamo considerato l'ipotetico orizzonte degli eventi come qualcosa legato al tempo, come tutti d'altra parte. Ma se si provasse ad attraversare il tempo influendo sullo spazio attraverso la manipolazione della materia?".

"Interessante! Continua...". Il suono molesto del cellulare di Roberto irruppe tra loro. L'uomo lanciò uno sguardo di scusa a Elodie.

Era Daniela. Prese l'occasione al balzo per non incontrarla. Aveva bisogno di metabolizzare l'esperienza della sera prima e sapeva che lei l'avrebbe tartassato di domande su come l'aveva trascorsa.

Daniela al solito trovò l'occasione per prendersela con Doc. Gli dispiacque un po', però, pensò che Daniela non avrebbe mai capito la grandezza di Elodie o forse era solo gelosa di non poter competere con lei sul piano intellettivo.

Incominciarono a discutere sul problema. Elodie aveva una visione chiara della situazione e lui si mise subito all'opera con i calcoli. Man mano che il progetto prendeva corpo Roberto si sentiva sempre più mentalmente eccitato dalla novità, mentre in Elodie le palline sembravano vivere di vita propria. Ad un certo punto non riuscì più a resistere, andò in bagno e abbassatasi i jeans si ficcò due dita dentro e le spinse ruotandole nella superficie anteriore della fica. Si morse il labbro per non urlare di piacere, la schiena addossata alle mattonelle bianche per reggersi sulle gambe. Alla fine le uscì grondanti, le lavò con cura e le sistemò nel contenitore che portava sempre con sé in borsa, insieme a un piccolo vibratore creato appositamente sul calco della sua fica, che le serviva per le emergenze.

Poi, relativamente soddisfatta, ritornò al suo posto e continuarono per ore a studiare la realizzazione del microchip per il teletrasporto.

6 commenti:

  1. Non sapevo cosa fossero le palline da gheisha, ma pensa te

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  2. volentieri, sarei curioso di saperne di più, paiono degli oggetti interessanti. Puoi scrivermi su gmail

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  3. Segui il video qui sotto sull'autocostruzione, può esserti utile, come afferma la graziosa presentatrice spagnola le palline hanno scopo terapeutico ma, come qualsiasi oggetto dell'universo, possono essere usate per scopi erotici!

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  4. Interessante. Mi sono documentato su Google e mi si è aperto un mondo. E mi domando, quando sono in giro: chi le indossa? ;-)))

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  5. Bella domanda! Se dovessi sentire uno strano rumore provenire dalla tua vicina in autobus o sul treno unita a un'espressione ebete potrebbe essere un segno :)))

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